Abbiamo temuto di perderLa…. di non potere più consumare  FOCACCIA di RECCO altrove se non in Liguria (ed esclusivamente nei comuni di Recco, Camogli, Sori e Avegno) ma dopo alcuni  mesi di polemiche e preoccupazioni è  solo di questi giorni (25 febbraio) la notizia confortante che arriva da BRUXELLES che potremo continuare a degustare questa prelibatezza nei prossimi eventi on the road.
Come forse saprete la “Focaccia di Recco col formaggio” lo scorso 11 novembre  è diventata uno degli oltre duecentosessanta prodotti d’eccellenza che rappresentano l’Italia nel mondo ottenendo  ufficialmente l’ Igp, Indicazione Geografica Protetta targata Ue.
La focaccia di Recco è un prodotto da forno ottenuto dalla lavorazione di un impasto a base di farina di grano tenero, olio extravergine di oliva italiano, acqua, sale, farcito con “Formaggio fresco” e successivamente cotto in forno ma  «non è una pizza con un po’ di formaggio sopra e  doveva essere difesa da mille imitazioni» afferma Cesare Carbone erede di una tradizione lontana. Quella sfoglia diventata un’eccellenza alimentare italiana l’ha infatti inventata la bisnonna Manuelina, che nel 1885 aprì l’osteria che esiste ancora oggi.


Ma dopo aver raggiunto il grande traguardo dell' Indicazione Geografica Protetta, frutto di sforzi decennali (bisogna ricordare infatti che si tratta del primo prodotto da forno a centrare tale obiettivo fallito persino da pizza e strudel!) la vicenda si è andata complicando ed è nato un vero e proprio “Caso Focaccia”.


L’ episodio scatenante è stato alla Fiera dell’artigianato di Rho a  Milano lo scorso dicembre dove lo stand ufficiale del Consorzio Focaccia di Recco distribuiva il proprio prodotto agli ospiti della manifestazione. Ad un certo punto sono arrivati i Nas, hanno fatto riavvolgere gli striscioni ed è partita una denuncia per frode in commercio.
Le regole sono regole: nessuno può servire altrove la focaccia col formaggio di Recco se non a Recco ovvero nessuno, ma proprio nessuno, può più definire «focaccia di Recco» un prodotto preparato o servito altrove, se non nel Comune e nei tre limitrofi: Avegno, Camogli e Sori. Nemmeno se è identico, ma proprio identico, all’originale, seguendo il pignolissimo disciplinare dell’Igp, i suoi ingredienti e soprattutto le complesse modalità di preparazione. Nemmeno se a offrirlo fuori dai confini sono gli stessi ristoratori del Consorzio.


Dunque impossibile far assaggiare a chi non si trovi in quel fazzoletto di terra sul Golfo Paradiso la bontà della focaccia! Un bel danno se si considerano i numeri on the road del 2015: 13.000 chilometri di  prodotto venduti, 15 eventi di importanza nazionale ed  internazionale, 70 giorni di promozione, 4 milioni di persone raggiunte.


Per fortuna a Bruxelles si è riuscito a compiere un piccolo miracolo di diplomazia giuridica in modo da permettere ai recchesi di continuare a fare la focaccia in giro per il mondo senza finire nel mirino dei Nas e soprattutto a noi tutti di assaporarla. “In definitiva il Consorzio di Recco potrà partecipare alle iniziative promozionali ovunque e preparando la focaccia col formaggio, anche con il proprio marchio Recco, ma facendo comprendere apertamente ai consumatori che non si tratta di IGP perché il prodotto certificato si può commercializzare e gustare solo nei quattro comuni previsti dal disciplinare”. Un cavillo giuridico che permette di chiudere il Caso Focaccia ed evitare al contempo milioni di euro di multe..


Per quanto riguarda noi streetfooder, in attesa di conoscere i prossimi appuntamenti 2016 on the road in tutta Italia, non ci resta che fare il conto alla rovescia per la prossima Festa della Focaccia di Recco che si svolgerà Domenica 22 maggio 2016 nell’omonimo paese. Quest’anno si festeggeranno i 60 anni e sarà uno degli eventi più importanti della Regione Liguria.



Magari sarà qualcuno di voi a partecipare al consueto No Limit Challenge? 10 estratti a sorte dovranno cimentarsi nel divorare in meno di 15 minuti 1 kg di focaccia di Recco ciascuno.
Per tutti gli altri … focaccia gratis!