Street Food: un pò di numeri

11:30

Forse non tutti sanno che……in Italia esiste un’associazione nazionale dedicata al cibo di strada. Si chiama Streetfood, nasce nel 2004 e promuove il cibo come cultura e il cibo di strada come “summa” della cultura “riassunta in un cartoccio” per citarli testualmente.




Nel 2015 ha organizzato un Streetfood Tour in tutta Italia: da Belluno a Foggia, passando per Arezzo, Perugia e Pescara. Non solo grandi centri cittadini, ma anche piccoli borghi e città di provincia che hanno scelto l’offerta dell’associazione Streetfood per animare i fine settimana.
Volete sapere come è andata? Tenetevi forte…..

 28 eventi che hanno visto la partecipazione di circa 2.000.000 di persone che hanno consumato:

1 tonnellata di fritto di pesce
600 quintali di patate fritte 
50 mila piadine,
100 mila arancine,
800 kg di Pane ca’ Meusa,
500 kg di panelle. 1 tonnellata di paella spagnola,
60 quintali di carne argentina e
40 quintali di lampredotto.
Dalla Puglia sono arrivati più di 70 quintali di bombette e
600 sono i kg di lime per i cocktail “on the road”.
Dall’Abruzzo 120 mila arrosticini e
dalla Toscana 600 kg di carne Chianina per hamburger.
Si capisce la soddisfazione del presidente Ricciardini, che rilancia  così «Un settore che può far da traino all’economia delle città».

Da marzo 2016 ripartirà ufficialmente lo Streetfood Tour, che già ha un programma ben delineato.
Non solo le conferme di città che già hanno partecipato quest’anno al tour, ma anche la richiesta di nuove realtà in Italia che hanno scelto il cibo di strada per animare piazze e strade. Non è finita qui. L’associazione Streetfood, infatti, è stata scelta dal CNCC (Comitato Nazionale dei Centri Commerciali) come partner principale nelle attività che l’Associazione Time to Move gestirà in tutta Italia ed anche all’estero attraverso il progetto "Oui Chef".




Un marchio registrato che rappresenta un nuovo format del cibo di strada per i parchi commerciali. L’idea è quella di integrare l’offerta commerciale dei Centri attraverso la presenza di apecar e truckfood selezionati che diventino ambasciatori di una cultura del buon cibo raccontando una storia ed una tradizione tutta italiana all’insegna del mangiare sano. «Vogliamo sottolineare che la nostra realtà si distingue da tutte le altre, nate sull’onda positiva di questi ultimi anni,– spiega Ricciarini – soprattutto perché si pone come obiettivo principale quello di far conoscere al consumatore il cibo di strada. Un cibo vero e genuino, preparato da persone abili nel loro mestiere che con il lavoro di ogni giorno hanno dato vita ad un racconto fatto di ricette tipiche regionali».

Qui tutto quello che c’è da sapere sullo strettfood2016;  e per chiunque voglia aderire all' associazione, qui tutte le informazioni.

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