Il gelato più buono secondo i "GASTRONAUTI" è un antico street food che guarda la Sicilia!

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Quanti gelati avete mangiato quest’estate?
Avete seguito le classifiche sul gelato più buono d’Italia?
Se vi incuriosisce leggere dell’origine della storia del gelato vi svelerò qual è la mia gelateria preferita!
Ho trovato notizie di cibo assimilabile al gelato sin dall’epoca preistorica ma, non voglio andare così indietro nel tempo.
Abbiamo notizie di sorbetti dall’epoca greca e romana, addirittura gli antichi egizi pare gustassero questa prelibatezza.

Isacco nella Bibbia fa assaggiare latte di capra mista a neve ad Abramo.
Per iniziare la storia, torno ancora una volta nella bellissima Sicilia ai tempi della dominazione araba.
Gli arabi erano soliti preparare infusi a base di acqua, zucchero, erbe e spezie che chiamavano “sherbet” da cui la parola sorbetto.

I sorbetti venivano raffreddati ponendoli in recipienti circondati da ghiaccio e sale. Questa tradizione fu importata anche in Sicilia dove alcuni ritrovamenti testimoniano l'esistenza di ghiacciaie, fosse naturali o costruzioni dell'uomo che servivano a conservare la neve durante il periodo invernale per poi essere venduta in blocchi durante le stagioni primaverile ed estiva.
Inoltre in Sicilia abbondavano il sale marino e la neve che cadeva copiosa sull'Etna, sui monti Iblei, sulle Madonie.

In tutto il mondo si attribuisce l’origine del gelato artigianale all’Italia ma, a renderlo noto in Europa, pare siano stati i nostri cugini d’oltralpe grazie però ad un cuoco siciliano, Francesco Procopio dei Coltelli, che nel 1686 riuscì a prepararlo come noi lo conosciamo oggi.

Arrivato a Parigi, dopo avere fatto varie prove, scopre l'uso dello zucchero al posto del miele e mischia il sale al ghiaccio per fare durare il gelato più a lungo.

Questo fu il salto di qualità e Procopio venne accolto dai parigini come geniale inventore. Aprì nel 1686 a Parigi un locale, il Café Procope, dove veniva servita una grande varietà di gelati. In seguito, dato l'enorme successo ottenuto, si spostò in una nuova e più grande sede di fronte al famoso teatro de la ”Comédie Française”.
Café Procope a Parigi



Luigi XIV aveva dato a Procopio una “patente reale” , una concessione,  per l'esclusiva di quei dolci, attestando così la proprietà della ricetta.
La fama di "più celebre Caffè letterario d'Europa" deriva dal fatto che i suoi clienti non erano soltanto gli attori, le attrici e gli altri componenti della Comédie Française, ma anche e soprattutto intellettuali, filosofi, letterati, Voltaire, Balzac, Victor Hugo, Diderot e pare addirittura che l'allora tenente Napoleone una sera lasciò in pegno il suo Bicorno per non avere avuto il denaro necessario a pagare le consumazioni offerte ai suoi amici.

Risale circa al 1884  la gelateria "Pepino" a Torino, che ancora oggi produce gelati nel capoluogo piemontese, la prima al nord Italia a portare il gelato a un livello popolare e l'unica con il Brevetto di Fornitore di Casa Reale.

Va citato anche gelataio cadorino Italo Marchioni che pare abbia inventato nel 1903 il cono gelato, ovvero la cialda da riempire, contribuendo ad incrementare la popolarità e la diffusione del gelato italiano

Ma ancor prima, nel 1846 in America, nel New Jersey è Nancy Johnson ad inventare la gelatiera: un contenitore con un mastello che pieno di ghiaccio e sale e con  l’impasto da gelare viene girato con una manovella.
Due anni dopo, William Young si preoccupa di inserire al mastello un motore consentendo un uniforme raffreddamento e quindi un migliore risultato finale.

Disegno brevetto gelatiera


Ad un altro americano si deve l’invenzione del ghiacciolo, un bicchiere di frutta e zucchero gelato con un cucchiaio dentro.

Gli utenti di Gastronauta.it hanno decretato, qualche mese fa, che la migliore gelateria d’Italia è la gelateria Cesare di Reggio Calabriahttp://www.gastronauta.it/articoli/2402-e-di-cesare-il-migliore-gelato-d-italia.html
Ogni volta che torno a fare una passeggiata sul lungomare di Reggio Calabria che, secondo Gabriele D’Annunzio, è il chilometro più bello d’Italia non posso fare a meno di mettermi in fila per gustarne uno.

Il gelato di Cesare è anche il un antico gelato street food perché è da sempre un chiosco in verde smeraldo, colore del mare, all’inizio della Via Marina, con giusto lo spazio per mostrare l’offerta di gelati e la cassa per pagare.
Gelateria Cesare




Quando a Reggio che si sta riprendendo dal terribile terremoto del 1918, sulle vecchie macerie iniziano a prendere vita le moderne costruzioni  sul nuovo lungomare viene edificato il chiosco che ancora oggi ospita la gelateria Cesare. 

Reggio Calabria foto storica

Agli albori, il piccolo locale è un bar adibito alla somministrazione di caffè e di gazzosa con il tappo a pallina, per il gelato dobbiamo attendere il 1940, anno in cui la stessa famiglia di imprenditori di oggi comincia a produrre e vendere il gelato. Anche se chiederete un cono “piccolo” ne mangerete a sufficienza e sarà per voi quasi un pasto completo se sceglierete la brioche con il gelato.
Il gelato di “Cesare” è buonissimo ed ha un ottimo prezzo confrontato con le mini offerte dei gelati artigianali in altre città d’Italia.
Non posso però non menzionare un’altra gelateria storica che si affaccia sullo stretto di Messina, dal nome azzeccato così come i suoi ottimi gelati, Sottozero.
La scelta fra le due è il dilemma che si pone spesso a me e ai cittadini reggini nella scelta del gelato, spesso ci si schiera infatti bonariamente su quale sia il più buono.

Selezione gelati Cesare



Per il 2016 però “Cesare”, il verde chioschetto “street food”, ha vinto sul web. Adesso, dopo avere raccontato la storia, ci vorrebbe proprio un gelato al bacio e caffé, i miei gusti preferiti. E i vostri quali sono? 




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